25 Aprile 2012
C’è ben poco di retorico. E’ anzi un messaggio estremamente attuale quello che ha permeato le celebrazioni castellane del XXV Aprile. Un omaggio ai valori della resistenza, un monito a ricreare quel clima di partecipazione e lealtà, un ponte tra gli spettri del passato e quelli del presente. Una cerimonia vera, sia nella contestualizzazione – splendida la rappresentazione storica con mezzi e figuranti d’epoca a cura dei Green Liners di Fossombrone e ai Fantasmi su ferri vecchi di Camerino sotto la regia di Giampiero Bartolini – sia nel linguaggio schietto delle autorità. “E’ una data da sempre speciale, che rappresenta il simbolo e l’anelito della nostra Nazione ad essere libera e unita – ha detto il Sindaco Mirco Soprani – ma quest’anno cade all’interno di una delle più gravi crisi mai attraversate dal dopoguerra ad oggi. Un quadro in cui si comprendono le tensioni e le divisioni, ma non le lacunose risposte statali che appaiono poco adeguate, mentre gli Enti locali, primo riferimento nelle difficoltà sociali, sono lasciati a se stessi, con pochissimi strumenti. Anche in questa giornata, il mio pensiero è rivolto perciò a quanti lottano per la difesa del posto del lavoro e ai giovani nel rispetto dei quali siamo tutti spronati a un impegno sempre maggiore per garantire una democrazia reale”. Parole cui si è allineata la presidente dell’Anpi Castelfidardo Elisa Bacchiocchi, appassionata nell’invito ad “essere partigiani del XXI secolo, perché è importante far capire che la guerra c’è stata ed è grazie a semplici uomini e donne che si sono ribellati alla miseria e ai soprusi, se oggi godiamo del privilegio della pace”. Il riferimento all’art. 1 della Costituzione, torna citando Piero Calamandrei: “senza il lavoro, presupposto fondante della società e della dignità del singolo, l’uguaglianza esiste di diritto ma non di fatto e la democrazia è solo formale”. Un’analisi confermata dal direttore dell’Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione nelle Marche Massimo Papini, che ha definito la “Resistenza un valore nel tempo, che dà senso ad una festa nazionale che segna la resurrezione del Paese, una memoria da tutelare dalla marginalizzazione della cultura dominante, che tende a cancellare la storia, così come i partiti hanno smarrito l’identità”. Ma i giovani di Castelfidardo si dimostrano maturi, come emerge dalle parole del miniSindaco Alessio Patarca e dall’impegno dei ragazzi dell’Itis Meucci premiati a Montecitorio per un progetto sulla Costituzione. Dopo le orazioni presso l’Auditorium San Francesco, autorità militari e civili – presenti anche i consiglieri regionali Dino Latini e Moreno Pieroni – associazioni combattentistiche e il folto pubblico hanno accompagnato con il sottofondo musicale della banda cittadina, la deposizione delle corone d’alloro ai caduti nell’atrio del Palazzo Comunale e al cippo dei fratelli Brancondi
Comune di Castelfidardo