La sua partecipazione è già un evento; l’anteprima dell’ultimo libro, un vanto di cui la città si fregia con orgoglio. Tonino Guerra sarà domenica a Castelfidardo per presentare il volume, molto atteso dalla critica e dall’intero mondo letterario, “Odissea. Viaggio del poeta con Ulisse”, dato alle stampe per le edizioni Bracciali. L’incontro pubblico è in programma alle ore 17.00 presso il Salone degli Stemmi della civica residenza. Il celebre sceneggiatore e poeta sarà inoltre il visitatore più … autorevole della sua stessa mostra, “Le lucciole di Tonino Guerra”, cui ha dato titolo, arte ed anima senza tuttavia poter intervenire personalmente sino ad oggi a causa degli impegni professionali in Russia, da cui rientra proprio in queste ore. Il Museo internazionale della fisarmonica, cui il Maestro è legato da un rapporto di amicizia e collaborazione ultradecennale, gli assessorati alle attività economiche e alla cultura del Comune e l’ “associazione culturale Tonino Guerra” hanno cucito attorno alla presenza di Tonino Guerra una giornata di suggestioni e raro spessore. Nei giardini del Palazzo Mordini – i cui locali ospitano l’affascinante mostra articolata su tre livelli – verrà infatti proiettata un’installazione video di Paolo Buroni, artista di fama assoluta le cui immagini sono state rappresentate in manifestazioni internazionali e richieste dalle regie dei più importanti show televisivi. Non solo. La presentazione del libro alle autorità ed alla stampa (si annuncia fra gli altri l’intervento di Sergio Zavoli), verrà musicata da Mario Stefano Pietrodarchi, fisarmonicista brillante e raffinato già vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, della cui bravura Tonino Guerra è letteralmente rapito.

Una serie di eventi, dunque, nell’evento principale che è – per l’appunto – questa “Odissea” inedita, sorprendente, che si svela per la prima volta a Castelfidardo. Tutt’altro che una traduzione, bensì un nuovo percorso poetico, un racconto di emozioni profonde, un confronto fra l’autore e il protagonista, in cui Ulisse non appare più come l’eroe mitico ma – senza perdere efficacia – niente di più e niente di diverso di un reduce della seconda guerra mondiale (proprio come Guerra!), uscito da un lager, sbattuto qua e là dalle onde della sorte, un pellegrino affaticato e tartassato dagli dei con persecuzioni infinite.