Presso la stabilimento Elica di Fabriano si è tenuto l’atteso incontro fra il Sindaco Mirco Soprani e il presidente del gruppo Elica, sen. Francesco Casoli. Durante il colloquio, si sono affrontate le questioni riguardanti l’avvenire dello  stabilimento FIME s.p.a. di Castelfidardo. Nei giorni scorsi, infatti, la quasi totalità dei 423 dipendenti dell’azienda metalmeccanica fidardense (che trascina un indotto di altre 200 unità) era scesa in sciopero intravedendo nella delocalizzazione in Polonia di alcune parti della produzione, rischi e inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali locali. Anche i sindacati avevano sollecitato il primo cittadino ad attivarsi con la proprietà per avere delle risposte in merito.

Durante il confronto, il Sindaco Soprani ha evidenziato le preoccupazioni della collettività circa un possibile indebolimento delle funzioni operative della struttura fidardense, testimoniata anche dal progressivo smantellamento di alcuni macchinari.

Il sen. Casoli ha invece dato assicurazioni sull’importanza ed il ruolo strategico che la Fime riveste e rivestirà all’interno dell’organizzazione aziendale del Gruppo Elica. Casoli ha inoltre ribadito che la riorganizzazione aziendale, che ha comportato negli ultimi tempi un lieve ridimensionamento del personale, va inquadrata proprio nell’ottica di una maggiore competitività.

“La delocalizzazione in Polonia – ha precisato Casoli – ha la sola finalità di esternalizzare lavori di bassa manovalanza, conservando in loco l’alta specializzazione che lo stabilimento fidardense ha raggiunto negli anni”.

Ad una precisa richiesta del Sindaco Soprani in merito ai futuri livelli occupazionali, la proprietà ha confermato l’intenzione di rafforzare visibilità e immagine della FIME S.p.a.  sui mercati nazionali ed internazionali, oltre che di qualificare il livello professionale.

Il Sindaco Soprani, nel prendere atto di tali dichiarazioni, considera “positivo l’esito dell’incontro”, esprimendo “fiducia in uno sviluppo ulteriore dell’azienda metalmeccanica a tutela delle tante famiglie che vivono con apprensione questa fase interlocutoria”.