12 Ottobre 2009
L’Amministrazione Comunale interviene in replica agli articoli comparsi sulla stampa locale del capogruppo dell’Unione Lorenzetti in merito agli aumenti applicati alla Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. «Un aumento previsto in realtà sin dall’approvazione (avvenuta a dicembre 2008) della manovra di bilancio ma che ha ovviamente suscitato più clamore nel momento in cui le cartelle esattoriali sono giunte a domicilio degli utenti. Come più volte ripetuto e recentemente sottolineato anche in sede di Consiglio Comunale, la tassa è stata rideterminata per coprire i maggiori costi di gestione derivanti dall’introduzione del sistema di raccolta “Porta a Porta”, servizio reso improcrastinabile dalla necessità di incrementare le percentuali di differenziata», spiega l’assessore competente nonché vicesindaco Sergio Serenelli.
Secondo i dati forniti dal consorzio ConeroAmbiente, le previsioni di costo del servizio-rifiuti nel 2009 mantenendo il sistema di raccolta tradizionale, ammontavano a € 1.554.959,32 (+ Iva 10%); con l’attivazione della raccolta domiciliare, i costi salgono a € 1.880.668,20 come previsto dal piano industriale di raccolta. A questo, si aggiungono le conseguenze determinate dalla chiusura della discarica di Chiaravalle: al costo dello smaltimento, vanno ora aggiunti gli incrementi tariffari per il conferimento a Maiolati (11 € a t.) e il maggior costo da riconoscere al gestore per il trasporto di circa 3 € / t. Ciò premesso, quel che l’Amministrazione “può” rimproverarsi è di aver tenuto ferma la tassa dal 2005, ritrovandosi a dover recuperare la spesa del “Porta a Porta” proprio nel momento più delicato per l’economia in generale e per i singoli cittadini. Ma sarebbe stato serio e corretto aumentare la tassa gradualmente nel tempo senza offrire nulla di nuovo? Certo, sarebbe stato molto meno “rumoroso”. Si era anche valutato la possibilità di passare da “tassa” a “tariffa”, ma, a parte la mancanza di alcuni decreti applicativi che non lo avevano permesso, ciò avrebbe significato scaricare al 100% il costo di gestione sui cittadini gravandolo anche dell’Iva. Con la Tarsu, malgrado gli aumenti, il Comune continua a coprirne invece un 12%. Infatti, la percentuale di copertura dell’intero servizio di nettezza urbana secondo l’attuale previsione di bilancio è dell’85,87% e tornerà ad essere nel 2010 (quando la Tarsu non subirà altri ritocchi) dell’82,34% così come era negli esercizi 2006 e 2007 mentre nel 2008 si era ulteriormente abbassata al 77.92%. Si dimentica, inoltre, che questa Amministrazione, al fine di ammortizzare l’impatto dell’aumento ha inserito nel contesto di un bilancio sano e condiviso con le parti sociali un fondo di “solidarietà” da erogare in termini di contributo a fondo perduto alle fasce più deboli della popolazione proprio per sostenere, anche se in parte, il pagamento delle bollette Tarsu.
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Comune di Castelfidardo