13 Gennaio 2011
Venerdì 14 Gennaio al SopPALCO in via Aldo Moro, zona Cerretano, ore 21,00, il “Ponte tra Culture” e Collettivo Errante Colombia presentano “Nonni avi emigrante di mezzo”, di e con Salvatore Motta. Regia Gianluca Barbadori e Salvatore Motta.
E’ uno spettacolo autobiografico di Salvatore Motta, catanese, classe 1974: il ‹‹sogno americano›› di Turi (Salvatore), emigrante italiano a cavallo del terzo millennio. Salvatore dal 1998 al 2004 ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Nel 2004 si è trasferito in Colombia, dove vive tuttora. Brandelli di memoria, aneddoti, leggende familiari, canti folcloristici danno corpo alla storia narrata attraverso i ricordi del nonno. Turi è un personaggio metaforico, catapultato nel ‹‹sogno americano››. Il ritmo del tamburello e le suggestioni del marranzano, la voce, i suoni, i canti si alternano ad un racconto ironico, commovente ed evocativo, in cui Motta riesce a traslare il testo in immagini.
Catania, il fragore dell’eruzione dell’Etna, la statua dell’Elefante, il vocio degli ambulanti, i sapori della cucina, accompagnano Turi nella sua avventura americana.
È l’anima di Turi il cuore pulsante della storia, in bilico tra passato, presente, stupore, sogno, echi della sua infanzia e della sua vita, speranze, citazioni, poesie, canzoni, “miniminagghi”.
Il tutto vivendo in paesi stranieri, nei quali prima di capire devi imparare il nome delle cose.
Il miraggio di Turi non è la ricchezza. ‹‹ Mi sono perso in America ma un giorno ho ritrovato me stesso ››. Una performance che usa il teatro come strumento per liberare energie ed impulsi creativi; un lavoro che si ispira principalmente al Teatro povero creato dal regista polacco Jerzy Grotowski. Un teatro essenziale, puro, libero da qualunque forma di spettacolarità adulterata da effetti speciali, in cui l’attore si trasforma, sorprendendo, servendosi “solo” del proprio corpo e della voce.
Comune di Castelfidardo