18 Novembre 2009
Giovedì 12 novembre, nella biblioteca della nostra scuola, i rappresentanti di classe hanno partecipato ad una riunione su tematiche ambientali.
Sergio Serenelli (Assessore dell’ambiente di Castelfidardo), Eugenio Paoloni e Daniele Carlini (rispettivamente Presidente ed esperto del CEA Selva di Castelfidardo-fondazione Ferrretti e Italia Nostra) ci hanno accolti ed invitato a discutere di tematiche relative all’ambiente, cosa succede nei nostri Comuni e come potremmo noi in prima persona intervenire per favorire uno sviluppo più sostenibile.
Il professor Antonio Becchimanzi ha aperto il dibattito con una presentazione, ricordandoci che ci troviamo nella 3^ edizione della settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (dal 9 al 15 novembre 2009) e facendo un breve riepilogo delle precedenti attività svolte dalla nostra scuola e le tematiche affrontate in passato, quali energia(2006), Cambiamenti climatici (2007), Riduzione e Riciclaggio dei Rifiuti(2008). “Il tema di quest’anno, di grande rilevanza e attualità, sarà quello di Città e Cittadinanza che ha lo scopo di diffondere, sul proprio territorio, valori, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto del bene comune e delle risorse del pianeta” ha spiegato il Professore. Questa settimana è stata promossa dal Comitato Nazionale DESS per promuovere la “cultura della sostenibilità”. La nostra scuola, già bandiera verde, si impegna attivamente da parecchi anni nel realizzare il programma eco-school , coordinato dall Prof.sa Miranda Argentati, che nel corrente anno scolastico si intitola “SpES 2010: Development as freedom”e per il quale abbiamo ottenuto la certificazione di scuola eco-sostenibile. È anche in svolgimento il progetto ipertesto sulla città di Castelfidardo,coordinato dalla prof.sa De Sanctis, del quale alcuni steps e contenuti coincidono con il programma eco.school e per il quale le classi coinvolte parteciperanno al concorso del Politecnico di Milano.
Siamo stati invitati a riflettere sull’origine dei problemi: “come possiamo fare meno rifiuti?” Una domanda che richiede di ribaltare le attuali situazione e impegnarsi, tutti insieme, a trovare le problematiche e successivamente le soluzioni di così tanto spreco.
Gli alunni hanno preso parte alla discussione facendo alcune domande.
– “Che cosa si intende per sviluppo sostenibile?”
La definizione è stata data in Norvegia, nel 1987, dove per Sviluppo si intendeva ciò che soddisfa i bisogni generali, compatibilmente con la qualità della vita e la salvaguardia del patrimonio, trovando un equilibrio.
A questo proposito sono state introdotte le 3E: equità, ecologia ed economia; nel 2001 è stata integrata anche con la diversità culturale. Ci rendiamo conto che, negli ultimi anni, i danni dell’uomo hanno sconvolto tutto: prima la natura aveva i tempi tecnici per “risistemarsi”, mentre adesso produciamo sempre di più senza pensare a dove andranno a finire i nostri scarti. È necessario pensare di quante cose potremmo fare a meno; “Cosa posso fare per convivere, risolvere la problematica dell’altro nell’ambito della sostenibilità?” questo ci dovremmo chiedere mentre riflettiamo su noi stessi.
– “Concretamente cosa si può fare per fare un percorso di crescita che sia di impatto zero? Ci fa qualche esempio?”
Ci è stato suggerito di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, eliminare l’emissione di CO2, utilizzare materiali che richiedono meno consumo di energia e sfruttare il più possibile le attrezzature ecologiche favorendo l’utilizzo di fonti rinnovabili. Nel nostro piccolo potremmo spegnere le luci quando non servono, non lasciare le apparecchiature elettriche in stand-by, e così via..
La nostra scuola partecipa, con il CEA, alla realizzazione delle seguenti attività: Tintura naturale “Spring Color” (con la prof.Argentati); Recupero dei valori e delle vecchie tradizioni (con la prof.sa Argentati); Ipertesto, come già menzionato (con la prof.sa De Sanctis).
A questo punto la domanda è stata rigirata a noi, dove alcuni alunni hanno espresso le proprie opinioni, per esempio potremmo portarci le buste di plastica da casa, quando facciamo la spesa, evitando di comprarne altre inutilmente e di sprecare quelle che già abbiamo.
“Chi controlla i controllori?”
Purtroppo è difficile controllarli, l’unico sistema è l’unione dei cittadini perché non ci sono sanzioni che puniscono i responsabili di queste tematiche.
“Il cittadino, nel suo piccolo, che benefici ha?”
Con la raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”, a Castelfidardo, i cittadini non riscontrano grandi benefici in quanto la loro tassa dell’immondizia tende ad essere più alta visto che si necessita di un numero maggiore di dipendenti. L’unico, ma non trascurabile, beneficio che si ottiene è il contributo che la popolazione dà per avere un futuro più sostenibile.
“I cittadini che si impegnano nella raccolta differenziata fanno un grande gesto per l’ambiente e il recupero, anche in termini economici, del materiale inquinante comunemente disperso. Dove possono essere letti i dati annuali sui risultati della raccolta differenziata?”
Il Comune, la Provincia e la Regione, di solito in primavera, pubblicano i loro dati e le statistiche sui loro siti.
“Dal punto di vista storico, paesaggistico e architettonico, Castelfidardo rientra in un quadro di rispetto delle norme urbane e di restauro controllato?”
Nell’edilizia ci sono gli appositi tecnici che controllano i progetti e valutano se rispondono alle norme ambientali e paesaggistiche richieste.
Nel frattempo abbiamo avuto il piacere di essere stati raggiunti da altre due tecniche del comune di Castelfidardo che ci hanno consegnato Il Rifiutologo, un depliant che illustra come smaltire nel modo corretto i 300 tipi di rifiuti dentro indicati. Questo incontro è stato un rilevante passo del progetto iniziato dalla nostra scuola negli anni passati,ha messo in evidenza svariati punti grazie ai quali abbiamo capito come passare dalla “teoria alla pratica”.
Silvia Lovaglio & Alessia Compagnucci 3^A Liceo Scientifico Tecnologico
Comune di Castelfidardo