18 Gennaio 2011
La testimonianza di Anna Rosa Nanetti, scrittrice e curatrice del libro sull’eccidio di Marzabotto I bambini del ‘44 già insignita dall’Anpi con il premio nazionale “Fabrizi” conferitole proprio a Castelfidardo il 25 aprile scorso, è stato il momento più alto dell’incontro organizzato in mattinata dall’Itis Meucci nell’ambito delle iniziative per la giornata della memoria. Impossibilitati a raggiungere il tavolo dei relatori i superstiti della furia nazistafascista Franco Leoni e Francesco Pirini bloccati da un incidente in autostrada, l’appuntamento ha comunque offerto spunti di grande valore umano, culturale ed emozionale. Introdotta dal ringraziamento e dai saluti dell’assessore alla pubblica istruzione Beniamino Bugiolacchi e del dirigente scolastico Giovanni Giri, la Nanetti ha illustrato le finalità dell’associazione familiari vittime degli eccidi nazisti, sorta nel 2006 per tenere viva e far crescere la memoria di persone il cui martirio ancor oggi chiede giustizia. “Vengo da una terra – ha spiegato la prof.ssa – nella cui vallata compresa fra i Comuni di Marzabotto, Grizzana e Monzuno si è consumato il più alto numero di stragi. Fino ad allora, la guerra – seppur tale – aveva rispettato delle regole: donne, bambini, civili e luoghi sacri non si toccavano, a meno che non si sbagliasse bersaglio. Quello perpetrato dalle S.S. nel settembre del ’44, fu invece un autentico piano di sterminio, studiato a tavolino con il solo obiettivo di eliminarci, casolare per casolare, borgo dopo borgo, senza risparmiare alcun essere umano”. Dall’orrore di quei terribili giorni, alla speranza di vita offerta dalla generosità dei tanti che poi accolsero con generosità sfollati e sopravvissuti. A concludere l’intervento della Nanetti seguito da una vastissima platea di studenti, l’accompagnamento musicale del violinista Gioele Zampa e del maestro Paolinelli al pianoforte.
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Comune di Castelfidardo