18 Settembre 2014
Due “eserciti” partono da punti contrapposti avvicinandosi l’uno all’altro, ma questa volta sono del tutto pacifici, indossano i grembiuli e sventolano bandiere tricolori: un’operazione della memoria per trasmettere alle nuove generazioni il significato della battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860. Una commemorazione con i suoi momenti solenni – quella del 154° celebrata questa mattina – un taglio dinamico e prettamente giovanile grazie alla partecipazione di 150 alunni degli Istituti Comprensivi locali chiamati a “interpretare” nell’area della Selva che fu teatro di un evento bellico fondamentale nel percorso risorgimentale, le due contrapposte fazioni: le truppe sardo-piemontesi e quelle pontificie. La cerimonia al Sacrario-Ossario frutto della collaborazione tra Comune, Fondazione Ferretti, Italia Nostra, Associazione Nazionale Carabinieri sez. Cap. F. Gentile, Comitato “Crocette in Festa”, Museo del Risorgimento, ha visto una nutrita e colorato partecipazione. Agli studenti sono state illustrate le fasi principali della battaglia e fornita qualche pillola di educazione civica grazie agli interventi del vicesindaco Sergio Serenelli, del presidente della Fondazione Ferretti Eugenio Paoloni e dei carabinieri in congedo Francesco Magi; presente anche il minisindaco Arianna Marchetti e don Franco Saraceni che ha benedetto i caduti.
Comune di Castelfidardo