Sei chilometri di distanza, trenta punti di differenza: è un modo per leggere il derby Castelfidardo-Loreto, l’una in ritardo affannoso sulla tabella salvezza, l’altra lanciata verso la promozione. Contrasti che aggiungono paradossalmente fascino ad una sfida che significa moltissimo per la classifica di entrambe. Il ciak alle ore 18.00 al Palaolimpia, dirigono Vagni e Bartoloni. Un promemoria per i tifosi: è la giornata biancorossa, per cui non sono validi abbonamenti e tessere omaggio. Nei contenuti del derby ci addentriamo con uno degli ex più… “coinvolti”: Walter Biagiola, oggi in maglia La Nef numero 15, loretano purosangue, che ha trascorso una vita tra settore giovanile e serie A (ben otto stagioni) nella società mariana, di cui conosce perfettamente l’ambiente. «Da un certo punto di vista mi spiacerebbe dare fastidio ai piani dell’Esseti Carilo – ammette Walter – ma d’altro lato vincere sarebbe un sogno, un’impresa bellissima per inseguire la quale bisogna essere subito aggressivi, perché se cadiamo nel tranello della tensione c’è il rischio di ritrovarsi sotto in un battibaleno. Ma se lontano dalle mura amiche abbiamo avuto la pecca di un rendimento poco costante, in casa siamo sempre riusciti a mettere una dose di grinta in più, per cui bisogna crederci». I numeri evidenziano un dato chiarissimo. La Nef – Esseti mette a confronto il peggiore al miglior muro del campionato. «E’ giusto dire che un derby è fa sempre storia a sé, ma è anche doveroso sottolineare che Loreto ha i favori del pronostico – prosegue Biagiola – ; muro e difesa sono le qualità migliori di una squadra che anche in attacco, a parte Rafa che si assume spesso il carico maggiore, sbaglia pochissimo. Se è l’anno buono per loro? Sono ad un passo da Santa Croce, che deve ancora riposare; evitare di passare per i playoff sarebbe preferibile per una formazione fondamentalmente giovane. Ma intanto, cerchiamo di rendergli dura la vita a Castelfidardo. La Nef deve riscattare l’incolore prova d’andata e anche se la salvezza è complicata, vogliamo darci come obiettivo il singolo pallone, set e partita».