5 Marzo 2012
Era un gigante, l’artista Frank Marocco. E l’uomo, umile e disponibile, aveva la cifra degli autentici “grandi”: un amico vero, che oggi Castelfidardo piange. Il capostipite, il maestro, è deceduto sabato sera a Los Angeles. Il primo febbraio aveva compiuto 81 anni, portati in maniera splendida e giovanile fino a un recente intervento. L’ultima visita nella nostra città – dove era di “casa” grazie al legame stretto e profondo con lo strumento artigianale, in specie quello firmato dalla Victoria accordions – è di qualche mese fa: a fine settembre era stato protagonista, come sempre, del Festival internazionale di fisarmonica, dove aveva suonato e presentato il progetto two for the roads, prestandosi anche a fare da insegnante con la consueta affabilità in un masterclass.
Nativo dell’Illinois, ma delle chiare origini italiane (emiliana la madre, di Caserta il padre), il piccolo Frank iniziò giovanissimo gli studi classici, aprendosi però presto anche ad altri orizzonti musicali. Una carriera prestigiosissima. Le sue note hanno fatto da colonna sonora a più di 400 produzioni hollywoodiane, tra cui “Il Padrino”, “Colazione da Tiffany”, “Pulp Fiction”, “Il Gladiatore”, portando così il sound della fisarmonica nelle case del grande pubblico. E’ stato il primo ad aver fatto uscire lo strumento ad ancia dal “guscio”, spaziando con la sua abilità sopraffina di esecutore dal jazz alla musica classica. Successi, riconoscimenti, collaborazioni illustri non si contano: da Frank Sinatra ai Pink Floyd, Prince e Madonna, da Jon Hammond a Luciano Pavarotti, fino ad Artur Rubinstein, Liza Minnelli e Sophia Loren. La sua firma compare anche in “Safari” di Jovanotti. Negli Stati Uniti è stato nominato otto volte “most valuable player” dalla National academy of recording arts, conseguendo l’ambito titolo per ben due volte.
A Castelfidardo veniva ogni anno, regalando perle della sua bravura durante i principali eventi, in particolar modo del Festival Internazionale di fisarmonica. Voce d’Oro nel 1990, sul palco dell’Astra si era esibito il 7 ottobre 2010 in un concerto memorabile: quello del world accordion trio, i tre tenori della fisarmonica (lui, il francese Richard Galliano e il giapponese Coba) di cui solo metropoli come Tokyo, Roma, Londra, Berlino, Vienna, Mosca e Washington hanno goduto. “Castelfidardo è la sola eccezione di questo tour perché è la capitale della fisarmonica”, aveva detto Frank, sottolineando come la collaborazione fosse nata da una passione comune e dal desiderio di valorizzare la fisarmonica, andando al di là delle rispettive carriere e stili.
Sposato con Anne, lascia tre figlie, otto nipoti e un patrimonio artistico inestimabile. “Un grande personaggio, un grande amico che ha onorato Castelfidardo con la sua arte, portando il nostro strumento e il nome della nostra città sui palchi di tutto il mondo – il ricordo del Sindaco Mirco Soprani -: ci mancherà”.
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Comune di Castelfidardo