22 Febbraio 2014
Una scelta che guarda al futuro. L’atto con il quale il Consiglio Comunale ha avviato l’iter per richiedere alla Regione Marche di attivare le procedure previste dalla legge regionale n. 15/1994 per l’istituzione della “riserva naturale regionale Selva di Castelfidardo” come riserva di tipo naturale particolare a tutela degli habitat presenti, rappresenta un’opportunità per il territorio.
“L’area interessata, per le sue peculiarità ambientali, faunistiche e storiche rappresenta un unicum europeo, si rivolge ad un ampio e generalizzato pubblico locale, nazionale ed internazionale, con particolare riguardo agli studenti di ogni ordine e grado e ad un turismo sostenibile, attento alla conservazione di questo patrimonio da tramandare alle generazioni che verranno – ha spiegato l’assessore Roberto Angelelli -; Un elemento di benessere fonte di progettualità,dove potranno essere svolte attività didattiche, turistiche, agricole e commerciali einiziative collaterali coinvolgendo enti, associazioni, istituti scolastici, aziende e principalmente cittadini. In un bilancio di opportunità e limitazioni come quello in cui ci si sta muovendo, credo sia una valida possibilità per il nostro Comune di lasciare ai nostri figli una perla di territorio”, ha concluso l’assessore Angelelli.
All’atto pratico, il soggetto promotore è dunque il Comune che andrebbe poi a partecipare alla stesura del regolamento la cui gestione ordinaria – sulla scorta di tale disciplinare – potrebbe essere affidata alla Fondazione Ferretti, già detentrice di una delle porzioni più estese della Selva che oggi occupa una superficie di 36 ettari ed è già riconosciuta area floristica protetta e sito di importanza comunitaria sottoposto a vincolo paesaggistico per non alterare la memoria della battaglia risorgimentale che vi si svolse il 18 settembre 1860. La riserva verrebbe così ad abbracciare anche le zone alla confluenza dei fiumi Musone e Aspio, permettendo una più accurata manutenzione delle sponde e la creazione di percorsi pedo-ciclabili e ippici collegati al mare Adriatico e al Parco del Conero. Una lunga serie di vantaggi (recupero e riqualificazione dell’ambiente naturale, realizzazione di itinerari per la pubblica fruizione e di aree attrezzate, tutela delle risorse faunistiche e floristiche, ripristino di antiche strade bianche, impulso a nuove attività agricole, commerciali e di promozione turistica, eventuale recupero dell’ex poligono di tiro al piattello e dell’ex cava di monte Oro) a fronte di due limiti: in campo urbanistico i residenti non potranno applicare quanto previsto dal piano casa – comunque a termine – mentre sotto il profilo venatorio non sono ammesse attività di caccia o cattura degli animali, tranne le operazioni previste nei piani di contenimento della fauna selvatica, che verranno successivamente redatti.
L’approvazione da parte del civico consesso (si è espresso favorevolmente il gruppo di Solidarietà Popolare e del P.D.-Uniti per Castelfidardo astenuti Calimici, Coltrinari e Gabbanelli, contrario Cingolani),fa passare ora la materia alla competenza della Regione, che dovrà esprimersi in merito alla fattibilità politica e tecnica di un progetto che potrà concretizzare i suoi contenuti se debitamente finanziato.
PRO E CONTRO
Cosa NON permetterà l’eventuale istituzione della riserva Naturale di tipo Particolare:
– Non sono ammesse attività di caccia o cattura degli animali, tranne le operazioni previste nei piani di contenimento della fauna selvatica, che verranno successivamente redatti;
– In campo urbanistico non potrà essere applicato quanto previsto dal piano casa, mentre verranno fatti salvi gli altri diritti edificatori che sono previsti dal piano regolatore;
Cosa consentirà l’eventuale istituzione della riserva:
– la conservazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, architettonico e storico;
– il recupero e la riqualificazione dell’ambiente naturale e del territorio circostante;
– la realizzazione di un itinerario didattico-informativo che consenta la massima fruizione pubblica;
– la creazione di aree attrezzate per lo studio e lo sviluppo di attività tradizionali e favorire l’avvio di opportunità economiche sostenibili con nuove forme di lavoro;
-lo sviluppo di nuove attività agricole con la lavorazione e la vendita diretta dei prodotti ottenuti;
-Manutenzione delle sponde dei fiumi Aspio e Musone per creare piste pedo – ciclabili ed ippiche di collegamento con il mare Adriatico e Parco del Conero,
-Realizzazione/ripristino del ponte di attraversamento del Musone adiacente alla confluenza dei due fiumi,
-creazione di aree attrezzate di sosta lungo i percorsi ciclabili ed ippici,
-Creazione di nuove opportunità economiche nelle case coloniche abbandonate e nelle zone degradate dell’area della battaglia,
– tutela delle risorse faunistiche e floristiche meritevoli di conservazione;
– conservazione e possibile incremento della biodiversità;
– miglioramento della fruibilità del bosco da parte dei cittadini ed in particolare dei turisti;
– la possibile realizzazione di percorsi naturalistici per disabili;
– ripristino delle antiche strade bianche abbandonate nel perimetro del bosco da attrezzare
per piste ciclabili e transito mezzi antincendio;
– Possibilità di collaborazione con gli agricoltori locali per la definizione di manutenzione o realizzazione di inteventi all’interno della riserva;
– collaborazioni con enti ed associazioni turistiche per la promozione del territorio ;
– Piano di promozione tramite agenzie turistiche e Tour Operetor per la promozione del territorio, .
-La possibilità di avviare studi e futuri progetti che potranno prevedere accordi e convenzioni tra il pubblico ed il privato, per il recupero valorizzazione e riqualificazione di alcuni siti necessari di manutenzione come:
– Ex poligono di tiro al Piattello,
-Ex cava di ghiaia di Monte Oro.
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Comune di Castelfidardo