4 Febbraio 2008
Dal piazzale antistante l’Hotel Parco il corteo delle persone che hanno partecipato alla Celebrazione della XXX giornata della vita che a livello Diocesano si è svolta a Castelfidardo, ha raggiunto la Chiesa Collegiata santo Stefano dove l’Arcivescovo ha celebrato la S. Messa. Nel corso dell’omelia Mons. Edoardo Menichelli ha invitato i bambini, gli adolescenti ed i giovani a tenere alta la considerazione per la salvaguardia della vita acquisendo la consapevolezza dei pericoli che sono nel mondo, ma anche cercando di capire e di consolare. A tal proposito li ha invitati a visitare le case di riposo dove sono ricoverati i nonni per regalare loro un sorriso. Li ha invitati a seguirlo in alcuni percorsi come ad esempio nella visita al carcere dove si riesce a comprendere meglio come si possono pagare errori superficiali di gioventù, ma li ha anche invitati a visitare i cimiteri dove molti coetanei riposano avendo perso la vita per incidenti stradali. A tutti ha detto che bisogna tutelare di più la vita nei luoghi di lavoro. Troppi sono i morti per incidenti sul lavoro che attestano quasi una estrema bramosia del guadagno a scapito della sicurezza. Ma il numero di morti di gran lunga superiore a tutti è quello procurato dalla legge sull’aborto che dalla sua promulgazione ha provocato 5 milioni di morti. “Di questo – ha detto l’Arcivescovo – nessuno ne parla”.
Alla fine della Messa insieme al presidente diocesano del Movimento per la vita Nino Lucarelli Mons. Arcivescovo ha posto una targa ricordo della XXX giornata della vita nei pressi dell’ulivo situato nelle adiacenze della Chiesa Collegiata.Il movimento per la vita il Forum delle Associazioni laicali e l’Associazione Medici cattolici hanno lanciato la proposta di moratoria sull’aborto e richiesta di sostegno alla maternità.La proposta di moratoria ha avuto il merito di risvegliare le coscienze e rimettere in discussione comportamenti e approcci culturali che sembrano consolidati.Il punto centrale del problema è il concreto sostegno alla maternità e alle donne in difficoltà, che la vogliono portare avanti. E’ infatti ormai evidente che le cause che spingono le donne ad abortire sono spesso legate a difficoltà economiche e alla solitudine in cui viene vissuta la gravidanza.Ecco alcune proposte concrete, formulate sinteticamente. 1- Il sistema dei consultori va riformato, con particolare attenzione al compito di offrire alternative all’aborto in sinergia con l’attività del volontariato sociale. 2 – La 194 va adeguata ai progressi della scienza e della medicina, con particolare riguardo al limite della vita autonoma del feto. 3 – La 194 va intanto applicata pienamente in quella parte che prevede aiuti concreti alle donne e dunque alle famiglie, per aiutarle a rimuovere le cause che le porterebbero alla interruzione della gravidanza.Nel ribadire che famiglia e diritto alla vita sono un binomio inscindibile, le suddette Associazioni manifestano la propria adesione alla moratoria proposta sull’aborto e richiedono l’applicazione integrale della “parte preventiva” della legge 194 con iniziative concrete di tutela sociale della maternità.
Comune di Castelfidardo