Magdi Allam , è laureato in sociologia all’Università La Sapienza di Roma e si occupa di tematiche legate al Vicino Oriente e ai rapporti tra questo e l’Occidente .
Dopo avere collaborato con i quotidiani Il Manifesto e La Repubblica , è entrato al Corriere della Sera (il primo articolo è datato 3 settembre 2003), di cui attualmente è editorialista e vicedirettore ad personam (cioè senza incarichi di responsabilità sulla linea politica del giornale). Giornalista di fama nazionale, Magdi Allam è uno dei partecipanti più influenti ed in vista [ al dibattito sul rapporto tra Occidente e mondo arabo, argomento al quale ha dedicato diversi libri e del quale discute spesso come invitato ai principali talk-show politici. Le sue posizioni, spesso molto vicine a quelle dei critici più severi del mondo islamico (dura condanna di numerose associazioni islamiche da lui ritenute estremiste, proposta del divieto di costruire nuove moschee, elaborate teorie riguardanti asseriti rapporti occulti tra moschee e gruppi terroristici che ne avrebbero in alcuni casi anche finanziato la costruzione) gli hanno apportato critiche ma anche il sostegno di una parte dell’opinione pubblica necessaria oltre che di opinionisti e politici. I suoi ammiratori lo citavano spesso come modello di musulmano moderato e di arabo perfettamente integrato nel mondo, nella cultura e nel sistema di valori propri dell’Occidente; per i suoi detrattori si tratta invece di un personaggio inattendibile che diffonde odio e sospetti, riportando notizie non documentate, non verificate o addirittura deliberatamente false. Nel 2006, Allam ha vinto, congiuntamente a tre altri giornalisti, il premio giornalistico Dan David , istituito dall’omonima fondazione israeliana in onore di un imprenditore israeliano, dotato di 1 milione di dollari, per "il suo incessante lavoro mirante a favorire la comprensione e la tolleranza fra le culture". Nel 2008 , durante la Veglia pasquale, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’ Eucaristia in San Pietro da Papa Benedetto XVI, abbandonando l’Islam del quale ha detto: "al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale". Con la conversione ha preso il nome di Cristiano . L’UCOII di Piccardo, associazione islamica con la quale Allam ha sempre fortemente polemizzato, ha invece dichiarato per bocca del suo portavoce, l’imam ‘Izz al-Din al-Zir, di rispettare la scelta di Allam: «L’importante è che ogni persona viva la sua religiosità in modo pacifico e rispettando le altre religioni.
Grazie Gesù – Viva Israele
Grazie Gesù è il racconto, ispirato ed emozionante, di una conversione religiosa, è un grido d’allarme in difesa della sacralità della vita e della dignità e libertà della persona e, insieme, un forte messaggio di speranza per un’autentica cultura del dialogo e della pace. Una cultura che non può fondarsi sul relativismo etico e sul ’politicamente corretto’, ma solo sulla condivisione dei valori inalienabili e inviolabili della nostra umanità. "Io sono un ex musulmano che ora, da cattolico, intende essere testimone di una verità storica e promotore del riscatto di valori e di un’identità senza cui l’Occidente, che affonda le sue radici nella fede e nella cultura giudaico-cristiana, non potrà affrancarsi e confrontarsi costruttivamente anche con i musulmani. Pur prendendo radicalmente e definitivamente le distanze dall’islam in quanto religione, sono assolutamente convinto che si possa e si debba dialogare con tutti i musulmani che, in partenza, condividono, senza se e senza ma, i diritti fondamentali della persona e perseguono il traguardo di una comune civiltà dell’uomo.
Viva Israele, dopo le minacce ricevute da Hamas per aver denunciato i kamikaze palestinesi, "la mia vita", sostiene Allam, "è diventata strettamente collegata alla sorte di Israele, per una mia scelta interiore di fede nella sacralità della vita e per una bizzarria del destino che ha voluto che fosse un musulmano laico a battersi in prima linea, anche a rischio di morire, per difendere il diritto all’esistenza dello Stato ebraico". In quel clima, anche un ragazzo di grande sensibilità e educato in una scuola religiosa italiana come lui non era rimasto del tutto immune al pregiudizio anti-israeliano, che venne però spazzato via dalle esperienze successive: "In queste pagine ho voluto raccontarvi il mio lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura, dell’odio, della violenza e della morte alla civiltà della verità, della libertà, dell’amore, della pace e della vita. Fino a maturare il pieno convincimento che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincida con la difesa del diritto di Israele all’esistenza". Ecco perché questo libro autobiografico parla alle coscienze di tutti: dietro l’intransigenza con cui si tutela il diritto di Israele all’esistenza e alla pace c’è la fermezza con cui si protegge la nostra società dai pericoli di infiltrazione e legittimazione dell’ideologia della morte.
Comune di Castelfidardo