Il procuratore aggiunto presso il tribunale di Torino Bruno Tinti e il giornalista Sandro Ruotolo, sono i protagonisti della rassegna “Primavera d’autore” in programma domenica alle ore 18.00 presso l’Auditorium San Francesco. Ingresso libero, con posto riservato su prenotazione (5 euro). Si tratta del primo di 25 appuntamenti con grandi personaggi del mondo dell’informazione e dell’arte, nel palinsesto del progetto lanciato dall’associazione Coneriana cult in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune e la Provincia di Ancona. Lo spunto è fornito dalla presentazione del libro “Le Toghe rotte” edito da Chiare lettere, un’opera che raccoglie le testimonianze di “chi la giustizia la fa” (pubblici ministeri, magistrati, giudici) mettendo a nudo la realtà senza sconto alcuno. Oltre al contributo di Bruno Tinti (specialista in reati finanziari: falsi in bilancio, aggiotaggio, frode fiscale, bancarotta) che ne ha curato e coordinato le pubblicazione, il dibattito si arricchisce con l’intervento di Sandro Ruotolo, noto come collaboratore di Michele Santoro sin dai tempi di Samarcanda, inviato speciale della Rai, già insignito di vari premi per il giornalismo d’inchiesta. Sulla scia del riscontro d’interesse e di pubblico suscitato da “La Casta”, il libro di Tinti (con prefazione di Marco Travaglio) mette a fuoco inquietanti aspetti dell’italico sistema giudiziario. “Il cittadino che abbia voglia di capire perché molte persone condannate per reati finanziari le ritroviamo coinvolte in scandali successivi; perché perfino i reati più comuni (rapine, estorsioni, sequestri di persona, omicidi, ecc.) spesso sono commessi da gente che è già stata condannata per altri reati; perché il processo termina, nel 95% dei casi, con una sentenza di non doversi procedere per prescrizione. Per capire perché accade tutto questo, è necessario sapere che cosa succede nelle aule dei tribunali e come si lavora nelle Procure.Ecco un libro che finalmente lo racconta. Se si supera lo choc di queste testimonianze offerte da vari magistrati e avvocati, sarà poi più facile valutare le esternazioni in materia di giustizia che provengono dal politico di turno, di volta in volta imputato, legislatore, opinion maker, e spesso contemporaneamente tutte queste cose”.