11 Luglio 2008
“Dalla maniera grande all’astrazione anni ’70-’80-‘90”: è il titolo della personale di pittura di Augusto Salati, che si inaugura all’Auditorium San Francesco sabato 12 luglio alle ore 18.30. Una cinquantina di opere appartenenti ai cicli pittorici “Angeli e Cavalli”, “Anamorfosi” e “Musicali”, sono in mostra fino al 3 agosto, per raccontare un trentennio del lungo percorso artistico di Augusto Salati, che vive ed opera a Falconara Marittima. La mostra, patrocinata dall’assessorato alla cultura del Comune di Castelfidardo è corredata da un catalogo, con testo critico dello storico e critico dell’arte, professor Armando Ginesi. Orari di apertura : tutti i giorni dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Info: 071 7822987, 071 7829349.
Due parole dell’autore sulla mostra di Castelfidardo
C’è un dipinto di quelli dedicati a Mozart che apre la via sonora del colore là dove il grimaldello che ho usato per arrivarci, sigilla, ma non definitivamente, il tempo dell’infanzia con le sue “bagatelle”, direbbe Giacomo Leopardi, ma anche con le amate vele e disperate del primo amore che ho avuto per l’arte. Dunque, una pausa di riflessione sul passato che depone a favore di un’altra porzione di passato, concluso, forse, con la pluralità di segni lasciati sulle tele come stelle filanti del firmamento. Insieme al prof. Armando Ginesi e alla prof.ssa Loredana Cinti, si è convenuto di tracciare una linea di continuità su questo ultimo percorso materializzatosi in tre diverse maniere di scolpire il tempo ugualmente finalizzate al raggiungimento di quella unità di ascolto del suono e di dargli visivamente quella materia che porgendo l’orecchio e lo sguardo, potesse dare quella ripercussione emotiva in chi guardasse ascoltando. A guardar bene, all’apparenza, sembrerebbe che le grandi battaglie degli Angeli e Cavalli, non abbiano niente in comune con la teatralità sonora, poniamo del “Lacrimosa” di Mozart. Non è così perché il tragico conflitto tra due beltà come io configuro l’Angelo e il Cavallo, non sono altro che la conflittualità bellissima di una sinfonia come quella ottava di Schubert. Così come quegli stessi Angeli e Cavalli che si immolano in uno spazio siderale del suono e dell’armonia di un’oscura Creazione, è l’ascesa subliminare della materia ancora palpabile che si immerge nel respiro del solo suono. Ed ecco i grandi cicli dedicati al Requiem di Mozart, a Leopardi, a Rossini a Schubert, D’Annunzio, Luzi, Pagnanelli e di quei Poeti che per ora non posso svelare. La mostra è tutto questo: un pezzo della mia vita che se ne è andata lasciando insoluto il mistero dell’Arte. Solo i vanagloriosi credono di aver raggiunto con la loro “celebrità” o i loro mercati, il sofà aleatorio della “grandezza” e della comicità. Augusto Salati
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Comune di Castelfidardo