5 Gennaio 2018
Alessio Santoni (voce, chitarra)
Raffaele Cimica (sax, tastiere, cori)
Michele Lelli (batteria)
Matteo Tordini (basso)
Accordi in levare, linee di basso piene, ritmi sincopati. L’onda reggae che tra gli anni ‘80 e i ‘90 ha attraversato l’Italia non è evaporata con l’indie. Ma se quei semi hanno creato radici profonde in regioni come Piemonte e Puglia, negli ultimi anni i ritmi di Kingston hanno trovato nuovo terreno e un pubblico appassionato nel cuore delle Marche.
Un terreno da cui sono nati gruppi che hanno fatto dell’autoproduzione, anche dei propri video, la propria bandiera. E’ il caso dei Colorblade, formazione nata tra le colline marchigiane dall’unione di esperienze e percorsi musicali diversi. Uno è quello di Alessio Santoni, che dopo aver usato il dialetto marchigiano con i Rubba Dubba ha trovato nell’inglese la materia giusta per i testi dei Colorblade. Le loro sonorità, scandite da una chitarra rigorosamente acustica, partono dal reggae puro per sfiorare atmosfere folk e funky, grazie al ritmo di Michele Lelli (anche lui proveniente dai Rubba Dubba), al basso di Matteo Tordini e al tappeto di suoni di Raffaele Cimica (tastiere, sax e cori).
In oltre un anno e mezzo insieme hanno coltivato dal vivo il loro legame con un pubblico di appassionati alla ricerca di un reggae italiano che non ha paura di aprirsi a nuove sonorità. Un album in studio (l’omonimo Colorblade) e una serie ininterrotta di live li hanno portati a condividere il palco con simboli della scena italiana del calibro degli Africa Unite. Ora sono già tornati a lavorare in studio al secondo album, atteso per l`autunno di quest’anno.
Comune di Castelfidardo