29 Agosto 2020
Una veste nuova per uno scrigno che si proietta nel futuro narrando due secoli di storia, ingegno, operosità legati allo strumento che ha modellato l’economia, la cultura e l’identità di un intero distretto: il Museo internazionale della fisarmonica ha riaperto al pubblico in una giornata di legittimo orgoglio e soddisfazione. «Oggi parliamo di tradizione e innovazione: dopo 39 anni abbiamo deciso di compiere un restyling doveroso per valorizzare un fiore all’occhiello per Castelfidardo e per la Regione intera che custodisce due secoli di eccellenza artigiana – ha detto il sindaco Roberto Ascani -. Non a caso sono presenti i Comuni che hanno ricevuto beneficio e benessere dal comparto della fisarmonica: Camerano, Sirolo, Numana, Osimo, Loreto, Recanati. Questo intervento fa parte di un progetto complessivo che ci vede impegnati nelle procedure per inserire la fisarmonica nel patrimonio Unesco e di cui altra testimonianza è l’anteprima del video-documentario prodotto da Sky arte che sarà pronto entro l’anno». I lavori hanno interessato sia aspetti strutturali che logici, effettuando per la prima volta una catalogazione del patrimonio secondo canoni Mibact, riportando alla luce le murature seicentesche e rendendo più spaziosi gli ambienti ove sono stati dislocati, come spiegato dal direttore Riganelli, 130 esemplari e sette sale espositive organizzate per aree tematiche: Gervasio Marcosignori, creatività artigiana, grandi musicisti, Paolo Soprani, costruttori italiani, fisarmonica nel mondo e Astor Piazzolla. Nel Museo si fondono così ispirazioni e sentimenti. «Dal fico sacro al castrum e al Risorgimento, il nostro è un territorio in cui generazioni di persone si sono succedute fino ad arrivare a noi, che quest’aria la respiriamo e ce l’abbiamo dentro. Dalla metà dell’800, la storia di Castelfidardo è stata segnata dall’invenzione dell’organetto e della fisarmonica, dal talento ed il genio di personaggi come Pasquale Ficosecco, Paolo Soprani, il fratello Settimio Soprani e musicisti di fama internazionale come Gervasio Marcosignori che hanno permesso a Castelfidardo di superare i confini geografici.. E proprio a loro e a questo strumento inconfondibile nel suono, inimitabile nella meccanica ed unico nella forma, che dopo 30 anni, grazie ai fondi comunitari, regionali e comunali e non ultime le donazioni di aziende e privati attraverso l’art bonus, abbiamo voluto rendere questo spazio museale un luogo di memoria dinamica, di musica, pratica ed eventi», ha sottolineato l’assessore Ruben Cittadini. Una riqualificazione spinta anche dalla Regione Marche che nel contesto delle speciale legge concepita per far sì che la fisarmonica sia lo strumento simbolo delle Marche nel mondo, ha messo a disposizione 150mila euro. «Mi auguro che la nuova Giunta regionale prosegua questo impegno – ha sottolineato l’assessore regionale Moreno Pieroni – continuando a dare impulso così anche all’ indotto che sta dando occupazione in particolare alla vallata sud di Ancona ma anche a tantissimi altri marchigiani». Presenti alla cerimonia anche i fondatori Vincenzo Canali e Beniamino Bugiolacchi che ha ricordato come l’idea sia nata «prima del 1981, quando abbiamo portato strumenti e documenti al Salone della musica di Milano e al Festival dell’amicizia di Pescara. Qualche mese dopo Vincenzo Canali, all’epoca presidente della Proloco, scrisse ad Enzo Tortora per essere invitato a Portobello. Insieme siamo andati a Milano negli studi di Rai 2 e la puntata del 20 febbraio 1981 ebbe un boom di telespettatori, 20 milioni, e di contatti tra cui Giuseppe Panini: da lì, in appena tre mesi, abbiamo aperto ufficialmente». Dagli onorevoli Mirella Emiliozzi e Luigi Gallo l’invito a tutti i «Comuni delle Marche perché ognuno ha un tesoro e questo tesoro va valorizzato proprio come ha fatto Castelfidardo» e l’idea di «ripensare a interventi di rilancio a tutto tondo nel settore culturale: sarebbe bello riportare nel codice degli strumenti musicali anche questi antichi e creare una rete di musei delle Marche, così che un turista può visitarli tutti anche in una sola giornata».
Secondo Massimo Pigini, presidente di Music Marche, «C’è un forte connubio tra passato e futuro, nel mostrare cosa hanno fatto i nostri padri e prima ancora i nostri nonni e ciò che riusciamo a fare noi oggi con la nostra passione e le nostre capacità. Questo è l’aspetto più bello ed importante di questo museo, a parte il fatto che porterà tanti turisti in città: è una documentazione imperdibile che racconta una storia ancora viva, è proiettato nel futuro e non è unicamente una raccolta del passato». A suggello di tali parole, la partenza del PIFarounf – Pentagrammi a pedali, che da domani porterà un gruppo di artisti e addetti ai lavori da Castelfidardo a Klingenthal in bicicletta aprendo il mantice e spingendo sui pedali.
Orari Museo della Fisarmonica: 9.30-12.30. 16.00-19.00
Info: 0717808288 info@museodellafisarmonica.it
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Comune di Castelfidardo