10 Novembre 2011
Interessante iniziativa del Comitato di quartiere Sant’Agostino e della Vigor Castelfidardo, che hanno proposto ieri in sala convegni un utile confronto sul tema: Sport & Salute: i pericoli del doping. Introdotti dall’assessore allo sport Tania Belvederesi, dal presidente della Figc Marche Paolo Cellini e dal dirigente Vigor Carlo Stanzini, gli interventi del dott. Gabriele Brandoni e del tecnico Romano Cremonesi hanno stimolato l’attenzione della platea composta in buona parte da giovani calciatori. Quella del medico sportivo, in particolare, è stata un’autentica lezione di vita, passata attraverso una carrellata esaustiva sulle sostanze, gli effetti, i rischi e i casi concreti di atleti (da Nadia Comaneci all’unico calciatore trovato positivo che non abbia…mai giocato! Saadi Gheddafi, ai tempi del Perugia) caduti nella trappola. «Se sappiamo che nuoce alla salute ed è vietato, perché doparsi verrebbe spontaneo chiedersi – ha sottolineato Brandoni -; la risposta, purtroppo, è molto semplice: perché muove un mondo sommerso di interessi e di milioni di euro e perché se “rendo” convinco lo sponsor. In realtà, nell’alimentazione ricca di cui godiamo oggi, si possono già trovare gli stimoli giusti ed è dimostrato che il 35% di atleti assume sostanze di cui non ha alcun bisogno. Vero è pure che il doping allarga sempre più le sue frontiere, che persino sport cosiddetti minori non ne sono immuni (vedi le bocce dove sono state riscontrate assunzioni di betabloccanti) e che l’antidoping deve assolutamente precedere l’ultima frontiera che è quella della modificazione genetica. Ma la motivazione principale che deve muovere ogni atleta è quella di giocare pulito, con vero spirito olimpico, credendo in sé stesso perché il doping uccide lo sport e i suoi valori etici e non sostituisce la forza di volontà». Un ruolo determinante nel processo educativo e formativo è ricoperto da genitori e allenatori. Come sottolineato dal tecnico federale Romano Cremonesi nell’analizzare il tema del passaggio dal comportamento alla prestazione, «la molla che spinge ad affrontare ogni allenamento e ogni sacrificio deve essere il divertimento, così come il rispetto delle regole e dell’avversario fa parte dell’essenza di un vero sportivo».
Comune di Castelfidardo