22 Settembre 2011
“Bravo balilla, continua così”: era il 1934 ed era appena un bambino quando suonò a Roma alla “mostra della rivoluzione” al cospetto di Benito Mussolini, che, abbracciandolo, gli espresse così tutto il suo apprezzamento. Da allora, quella di Gervasio Marcosignori è stata una scalata trionfale. Nato a Castelfidardo, indirizzato agli studi di fisarmonica dal padre Giovanni cavalcando un innato talento, già a 15 anni vinse il primo concorso musicale. Oscar mondiale nel 1959, proclamato “poet of accordion” dalla stampa inglese dopo il successo alla “Royal Festival Hall” di Londra in occasione dell’incoronazione della regina Elisabetta per la quale eseguì il preludio di Volpi, Marcosignori ha portato Castelfidardo e la fisarmonica in tutto il mondo e davanti alle platee più prestigiose, compresi Papa Giovanni Paolo II e il presidente Sandro Pertini. Da sempre cultore dei brani classici, indossulubilmente legato alla “sua” fisarmonica a bassi sciolti, perché se la struttura di un pianoforte è uguale in tutti i modelli, ogni fisarmonica è diversa e ha una sua sonorità (“non potrei mai suonare quella di un altro, ma devo abbracciare la mia e liberarne l’espressività con il mantice”), Gervasio Marcosignori non poteva mancare nel suo ambiente naturale. Il maestro ha presenziato l’apertura della mostra “Impronte della mano” presso l’Auditorium San Francesco, un’idea firmata da un altro anconetano illustre – il maestro Bio Boccosi – che nel tempo ha riunito a Recoaro Terme i calchi (su fogli d’oro zecchino) e le storie dei più grandi personaggi del settore: concertisti compositori, editori e costruttori.
Nella versione “ridotta” ma egualmente significativa allestita appositamente per il Festival internazionale, sono esposte le impronte di Wolmer Beltrami, Art Van Damme, Anthony Gallarini, Gianfelice Fugazza, Bio Boccosi, Elio Bertolini e di tre fidardensi doc: Gervasio Marcosignori, Mario Balestra e Valentino Lorenzetti. Per ognuno di loro, Marcosignori snocciola ricordi e aneddoti con lucidità impressionante, sfoderando poi una certezza assoluta: “La fisarmonica si identifica in Castelfidardo: nessuno ha l’abilità di costruirne anche la più minuscola componente con la professionalità che appartiene ai nostri artigiani e alla nostra terra”.
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Comune di Castelfidardo