18 Settembre 2011
Un secolo fa, Castelfidardo festeggiava l’inaugurazione del Monumento Nazionale delle Marche, l’imponente opera del Vito Pardo costruita con 150 quintali di bronzo e quasi seimila di travertino che dal rilievo del Monte Cucco domina la città e ben rappresenta il coronamento del sogno dell’Unità italica. I lavori durarono un decennio e giunsero a compimento grazie alla sottoscrizione lanciata dall’allora Sindaco Paolo Soprani e al contributo di numerosi Comuni della Regione i cui stemmi sono tuttora affissi nel Salone dove si riunisce il civico consesso e dove è stato presentato stamane il progetto di cui è promotrice l’associazione nazionale carabinieri in congedo, sez. cap. Gentile. «L’idea è quella di sviluppare un parco scultoreo riconosciuto anch’esso a livello Nazionale, che esprima non solo l’orgoglio fidardense e i volti noti della storia ma vada oltre, aprendosi ai personaggi cui è legato ogni singolo Comune che vorrà sostenere l’iniziativa – ha spiegato il presidente dell’Anc Francesco Magi -; un memoriale che coinvolga i giovani, ragion per cui abbiamo chiesto la collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino per la realizzazione pratica dei busti in bronzo». Un omaggio ai “padri della patria” che, come illustrato tecnicamente dall’arch. Eriberto Cesetti e dal prof. Pino Mascia, si concretizzerà gradualmente, misurandosi e adeguandosi alle caratteristiche dell’importante contesto in cui si inserisce. «Le circa 80 figure poggiate su un basamento di un metro e 20, andranno a costituire un percorso storico ed artistico che gravita attorno al nucleo centrale del Vito Pardo – ha detto l’arch. Cesetti -: un primo anello più prossimo al Monumento includerà 24 elementi dedicati ai protagonisti del Risorgimento (Mazzini, Garibaldi, ecc.), un secondo di 27 verrà destinato a quanti si sono prodigati per il mantenimento dell’Unità (padri della Costituzione, figure femminili), mentre lungo il Viale che entra dalla Cancellata degli Allori potranno trovare posto i personaggi individuati dai vari Comuni e dall’apposita commissione». Un lavoro impegnativo e ambizioso, che stimolerà oltre modo gli allievi – ha aggiunto il prof. Mascia – affinchè ne esca un prodotto che segni a sua volta il tempo. Come ricordato nell’efficace ed appassionata prolusione storica di Eugenio Paoloni, 151 anni fa la battaglia del 18 settembre, assunse contorni poco cruenti, ma fu un incontro di popoli (22.000 soldati di 12 Nazioni differenti, poco più di 150 caduti) che aprì una nuova strada. E alla stregua di Vito Pardo che nulla volle per sé ma pretese di dare corpo ad un’opera con un concetto dinamico ed innovativo che esprimesse la sofferenza del soldato e l’anelito verso la metà sospirata, così oggi Castelfidardo si propone di riunire: «E’ un nuovo obiettivo che ci poniamo – ha detto il Sindaco Mirco Soprani ringraziando l’Anc e gli Enti presenti fra cui la Provincia di Ascoli, i Comuni di Montefano, Chiaravalle e Camerano – per dare un ulteriore segno di condivisione in una regione che si declina al plurale ma che in un luogo unico come il Parco del Monumento può ritrovare e valorizzare la sua storia». Nella mattinata di domani (domenica), le celebrazioni coordinate dai Carabinieri in congedo, vivranno altri momenti solenni con la sfilata da via XVIII settembre al Monumento, lo scoprimento delle steli alla memoria dei caduti del secondo conflitto mondiale (10.15), la Santa Messa officiata dal cappellano militare (ore 11), le orazioni ufficiali. Nel pomeriggio (16.30), la rappresentazione teatrale “Tutto in un tricolore” dell’I.C. Mazzini e l’arrivo dei partecipanti alla cavalcata storica partita dal Castello della Rancia di Tolentino lungo i luoghi chiave del Risorgimento.
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Comune di Castelfidardo