3 Febbraio 2009
Aumentare la pressione fiscale sui cittadini per qualche decina di euro o rischiare sanzioni pesantissime a carico del Comune, cioè dei cittadini stessi? E’ con questa domanda che vorrei sollecitare la riflessione di quanti hanno la pazienza di seguirmi su queste righe. Come annunciato nello scorso numero e come leggete diffusamente in altra parte del mensile, il civico consesso ha approvato a fine 2008 il bilancio preventivo dell’anno in corso. Fisiologiche le critiche, doveroso spiegare la ragione di scelte che sembrano in contrasto con la nostra stessa filosofia. In un momento particolarmente delicato dell’economia internazionale, nazionale e locale – di cui questa Amministrazione ha pienamente coscienza, tanto da avere istituito uno speciale fondo – in molti reputano inopportuno (per dirla con un eufemismo) l’aumento della Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Per quanto ai cittadini interessi solo il “risultato” finale, non si può astrarre dal contesto che ha provocato questo rialzo. Castelfidardo ha attualmente una percentuale di differenziata pari al 30%, con l’introduzione in primavera di un sistema misto di raccolta “porta a porta”, che comporta costi di gestione assai superiori, arriveremo al 50%. Farlo non è un optional: la legge Ronchi prevede multe salatissime ai Comuni che non si adeguano, Regione e Provincia premono in questo senso, la stessa opposizione aveva sollevato l’urgenza di un problema che sull’onda emotiva del caso di Napoli è necessario affrontare in maniera drastica. Quale altra soluzione c’era? Ignorarlo, nascondendosi come uno struzzo e rinviando l’avvio di un progetto di qualità che tutte le città stanno adottando? Proprio per contenere i costi ed evitare di gravare eccessivamente sui cittadini, abbiamo deciso di partire per gradi con un servizio che rimarrà in parte stradale e in parte evolve verso il domiciliare. Le tariffe sono state rideterminate, ma dall’indagine effettuata risulta che sono allineate a quelle degli altri Comuni (se non inferiori), coprono il 78% dei costi sostenuti dalla nostra Amministrazione e soprattutto – dato che il servizio inizia a metà anno – non peseranno subito sulle tasche del contribuente, bensì dal 2010. Se l’incremento appare sensibile la colpa è “nostra” – è vero – ma nel senso che per anni abbiamo tenuto la tariffa bassa e dal 2005 era ferma. Comprendo che è difficile, in situazioni come questa, comprendere i motivi profondi dei meccanismi amministrativi e burocratici: ma è molto facile e talora gratuito, criticare senza avere la responsabilità di conciliare tutte le esigenze.
Comune di Castelfidardo