Tabù infranto. La riscossa degli italiani sugli infallibili stranieri nelle Marche porta una firma prestigiosa, quella di Adriano Malori, campione italiano ed europeo in carica a cronometro, alla quinta vittoria stagionale. Il dilettante parmigiano scatta a 50 chilometri dal traguardo con il nazionale del Kazakistan Alexandr Dyachenko e Luca Gasparrini della Pagnoncelli, altro pezzo da novanta del movimento nazionale, sempre in attesa dell’agognato passaggio tra i professionisti. L’azione del terzetto sembra esaurirsi all’inizio dell’ultimo giro ma gli inseguitori non trovano l’accordo e giungono sotto il traguardo di Piazzale Don Minzoni, gremito dal pubblico delle grandi occasioni, con oltre un minuto di ritardo. “Quando si è staccato Gasparrini temevo lo scatto finale del kazako, così ho deciso di tentare l’assolo- racconta Malori, 21 anni, della Filmop Parolin-. E’ stata una gara dura e selettiva, com’era facile prevedere studiando il percorso. Sono entrato nell’azione che si è sviluppata a metà gara, poi si sono create le condizioni per un attacco a tre. Questa di Castelfidardo è una vittoria che conta. Per il professionismo c’è tempo, non voglio bruciare le tappe, devo maturare esperienza ed anche l’anno prossimo sarò tra i dilettanti”. 199 i partenti dalla piazza della Basilica di Loreto, salutati da Mons. Tonucci, al debutto alla Due Giorni Marchigiana. Kovalenko (Futura Team Matricardi) accende le polveri al km 45, poi ci provano in 13, con il recanetese Frusto della Bedogni tra i più attivi. Nel drappello entra in forze la Palazzago, c’è Koyaliovas del Velo Club La Pomme Marsiglia e ci sono anche Malori e Dyachenko. Gli inseguitori galleggiano tra i 50 secondi ed il minuto e mezzo. Malori, Dyachenko e Gasparini decidono di osare. Mossa azzeccata, dietro ammainano la bandiera (solo in 27 raggiungono il traguardo).