14 Dicembre 2007
“Questa è una cattedra che non mi compete, ma dato che il Comune ha avuto piacere di realizzare questo incontro, sono qui per attestarvi stima e incoraggiamento nello svolgimento di una missione che condividete con il Vescovo, sia pure con problematiche e metodi diversi: quella del governare”. Così S.E. Edoardo Menichelli, dagli scranni abitualmente adibiti alle sedute di Consiglio, si è rivolto ai rappresentanti dell’Amministrazione e del personale Comunale, prendendo la parola dopo il saluto e l’accoglienza del Sindaco Soprani. La visita pastorale dell’arcivescovo nella città fidardense ha avuto inizio nelle “stanze” in cui si assumono le “decisioni” che incidono sulla qualità della vita della popolazione. Una responsabilità talmente delicata su cui Monsignore ha inteso dare con estremo rispetto ma grande passione alcuni suggerimenti. “Rispetto alle grandi problematiche Nazionali la vostra è una “piccola” politica – ha detto – ma non meno significativa, anzi, ancor più incisiva perché raggiunge direttamente le persone. E’ per questo che mi permetto di proporvi qualche semplice riflessione. E vi domando: come state seduti qua e perché? Per quel che mi riguarda, mi rispondo che è il Papa ad avermi dato questo incarico allo scopo di servire la parola di Dio. Anche voi amministratori siete stati “mandati”, misurati da qualcuno, cioè dai cittadini che vi hanno scelto. Il gioco democratico vi pone poi in collocazioni diverse, ma vorrei ricordarvi che la prima appartenenza di un eletto è una sola: è di chi lo ha eletto”. Non perdere mai di vista il “bene comune” è l’obiettivo verso cui il Vescovo esorta a tendere “per soddisfare quei bisogni che la politica di oggi, che definisco ferita, non ascolta più”. Eppure, la vera politica dovrebbe essere attenta ed educativa: “non una politica che accontenta, ma che in questi tempi difficili, educhi. Come in una famiglia, chi amministra si deve assumere la responsabilità dei “no”. Perché è sin troppo semplice promettere, ma è impossibile fare tutto e c’è invece grande bisogno di concretezza e di andare al sodo dei problemi”. Con la tenerezza di un “Padre” e nella sua missione di “pastore”, il Vescovo ha raccomandato particolare sensibilità verso i poveri, i deboli e, soprattutto, le nuove generazioni. “Gli adulti hanno il dovere non di soddisfarli, ma di accompagnarli, che è cosa ben diversa: oggi i giovani sono pieni di tutto, eppure non sanno decodificare il grande mistero della vita”. Parole di elogio sono state inoltre spese a favore del personale comunale, che “quotidianamente affronta un’attività al pubblico che richiede pazienza, condivisione e attenzione”.
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Comune di Castelfidardo